L'Autismo, o Disturbi dello Spettro Autistico, è un insieme di condizioni neuro-evolutive caratterizzate da difficoltà nelle abilità socio-comunicative, comportamenti ripetitivi e comunicazione verbale e non verbale. L'Autismo è presente fin dalla nascita e, a vari livelli di intensità, provoca una disabilità che dura tutta la vita. Una persona ogni 68 nati ha un Disturbo dello Spettro Autistico (Autism Spectrum Disorders, ASD) di cui circa la metà con una presentazione grave. Ad oggi il tempo che intercorre tra le prime preoccupazioni dei genitori, l'individuazione del rischio di autismo e l'avvio dell'intervento terapeutico resta ancora molto ampio. I genitori cominciano a preoccuparsi in modo cosciente tra i 12 e i 18 mesi, mentre l'età media di una diagnosi ufficiale è di 4,4 anni e supera i 6 anni per i casi più lievi. Il ritardo temporale nell'individuazione del disturbo, e nell'inizio di una terapia adeguata, rappresenta un vero e proprio "evento avverso".
Un progetto di vita per una persona con autismo, come sostengono tutte le linee guida internazionali, e rimarcano le LG21 dell'Istituto Superiore di Sanità, non può prescindere dal coinvolgimento di tutte le componenti fondamentali per la sua riuscita a partire dalla precocità ed accuratezza della diagnosi, per continuare sul piano della inclusione sociale, del diritto scolastico, dell'efficacia degli interventi abilitativi, della efficienza dei servizi sociali a supporto delle famiglie, delle politiche di inserimento lavorativo. Il Ministero della salute, inoltre, promuove lo sviluppo di progetti di ricerca riguardanti la conoscenza dei ASD e le buone pratiche terapeutiche ed educative. L'implementazione sul territorio italiano delle LG21 e quindi di un intervento precoce e basato sull'evidenza scientifica, si è scontrato con una mancanza di una visione socio-politica coordinata, di fondi e di un palese ritardo nell'acquisizione ed applicazione effettiva delle "buone pratiche". La mancanza di coordinazione nel settore pubblico ha fatto sì che la spesa, per buona parte dei servizi che si occupano di intervento precoce, risulti a carico delle famiglie che spesso non hanno né la disponibilità economica, né la preparazione scientifica per discriminare tra la diversa offerta per livelli di qualità ed efficacia.